LE RADIO DEVONO TRASMETTERE PIU' MUSICA ITALIANA
Le radio nazionali dovranno trasmettere più musica italiana. Questa è la proposta di legge del Presidente della Commissione Trasporti della Camera Alessandro Morelli.
Il provvedimento fissa una quotadi musica italiana che le radio devono tasmettere, in misura del 33%. Cioè su tre canzoni trasmesse in radio una dovrà essere di un autore\autrice italiani.
Inoltre, il 10% di questa quota dovrà essere dedicato ai giovani autori e alle piccole case discografiche. L'obiettivo della proposta di legge, firmata Alessandro Morelli, è quello di dare più spazio ed importanza alla musica made in Italy, tutelandone la tradizione e le radici, dando anche spazio agli esordienti.
Il testo, dal titolo "Disposizioni in materia di programmazione radiofonica della produzione musicale italiana", riporta già aclue firme d'approvazione da parte di deputati che appoggiano la proposta.
La proposta è stata fatta nel 2019 a fronte dei dati attuali, dai quali risulta che meno del 23% della musica riprodotta dalle radio nazionali, è made in Italy, mentre il 77% sarebbe di provenienza straniera, questo è almeno quanto accade nelle dieci emittenti radiofoniche più ascoltate, in alcuni casi la percentuale scende drasticamente al 10%.
Morelli afferma: "il sostegno alla musica italiana deve essere il più trasversale possibile". Lodando chi sceglie di acoltare e dare spazio alla musica italiana, Al Bano rilancia: "Solo una canzone italiana su tre è poca cosa. Almeno sette su dieci. Bisogna fare come in Francia dove le radio trasmettono il 75 per cento di musica nazionale e il 25 per cento di musica straniera. Occorre tutelare di più la nostra tradizione, come fanno gli altri Paesi".
Il cantante Mario Biondi recentemente ha chiesto agli ascoltatori di boicottare le radio che trasmettono troppa musica non italiana. “Volete fare i rivoluzionari? Volete fare qualcosa per la musica italiana? Boicottate tutte le radio che programmano musica straniera. Fatelo per una settimana, se non bastasse per due, ma siate coerenti e vedremo insieme se essere uniti per la musica può servire. Coraggio!”. Ovviamente in questo caso le proteste sono state inevitabili, dato che Biondi esegue un repertorio di classici prevalentemente di natura anglosassone e americana.
E' nata una polemica su questo argomento, in quanto occorre anche definire che cosa si intende per "musica italiana", cioè un brano dove gli artisti sono di origine italiana, cantanta in italiano ? Il panorama musicale è ormai internazionale, con cantanti italiani che collaborano e duettano con artisti stranieri, produzioni straniere, registrazioni all’estero. I musicisti che lavorano in studio, spesso sono session man che girano il mondo, per cui può capitare spesso che, anche artisti italiani possono avere la metà dei musicisti di provenienza estera.
Dare più spazio alla musica italiana è un progetto nobile, salvaguardare la cultura italiana è un obbiettivo condivisibile, e sarebbe auspicabile che riprendessimo in mano il nostro patrimonio sonoro, tuttavia occorre non fermarsi ad una proposta di legge che obbliga le radio alla "quota musica italiana", una politica di rilancio dovrebbe essere più artioclata, prevedendo anche finanziamenti per tutta la musica d'origine.
Purtroppo anche le ultime vicende ci hanno dimostrato che l'arte è poco considerata, manca una seria volontà di sostenere il settore. Si possono fare proposte di legge e slogan propagandistici, ma la base non è “imporre”, semmai occorre riportare la musica italiana al suo fulgore, dando sostegno a progetti in questo senso. Puntare sulla qualità della musica nazionale, sollecitando il contenuto poetico e melodico, il contenuto artistico, lasciandosi alle spalle i mille prodotti iper-commerciali degli ultimi decenni.
Se la musica italiana si riappropriasse del suo alto contenuto artistico, magari non ci sarebbe bisogno di fare una legge, perchè il pubblico ricomincerebbe il suo valore e l'ascolterebbe naturalmente.
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